Burano - Venezia e dintorni

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Dintorni

Burano

Gli abitanti di Altino per sfuggire alle invasioni barbariche, si rifugiarono nelle varie isole della laguna, dando a queste i nomi delle sei porte della città: Murano, Mazzorbo, Burano, Torcello, Ammiana e Costanziaco, derivati appunto dai nomi delle porte di Altino.
Il nome Burano deriva dalla “Porta Boreana” chiamata così perchè posta a Nord-Est, direzione da cui soffia la bora .
Le prime abitazioni delle isole erano fatte di palafitte, con le pareti perimetrali costituite di canne intrecciate e successivamente intonacate con fango. Erano costruzioni molto leggere composte da un solo vano, perchè il terreno era molle. Il pavimento era in terra battuta e i letti erano fatti di foglie secche.
Successivamente questi “casoni” vennero sostituiti da costruzioni in mattoni e alcuni dei restanti furono utilizzati per le attività di pesca e caccia.
Esiste una scuola di pensiero la quale ipotizza che  Burano non sia sorta dove si trova oggi.  Alcuni antichi testi scrivono che l'isola era collocata più vicina al mare e che gli abitanti di essa l'abbandonarono a causa delle forti correnti marine che allagavano la terra e a causa dei venti che la corrodevano.

Altri testi invece scrivono che Burano sia sempre stata dove risiede oggi e che  abbia sempre goduto di un'ottima posizione geografica: sembra infatti che la continua ventilazione dell'isola sia riuscita a tenere lontana la malaria.


Fin dai tempi della Repubblica di Venezia, Burano con la sua modesta popolazione allora di circa 8.000 persone, era un'isola di povera gente che viveva soprattutto di pesca e di agricoltura.  
Il centro abitato di Burano si divide tutt'oggi in cinque frazioni collegate da ponti: San Martino Destro, San Martino Sinistro, San Mauro, Giucecca e Terranova che sono separate tra loro dai rispettivi canali: Rio Ponticello, Rio Zuecca e Rio Terranova.
L'ultima modifica morfologica apportata all'isola consiste nell'interramento del canale principale al fine di ottenere la piazza, la quale porta il nome del noto musicista Baldassarre Galuppi

IL MERLETTO DI BURANO

Il merletto: Narra la leggenda che un tempo lontano a Burano abitasse un pescatore di nome Nicolò, bello e di buon carattere, tanto da essere lo scapolo più ambito dell'isola. Tutte le ragazze lo volevano ma lui aveva occhi solo per Maria, la sua fidanzata. Pochi giorni prima delle nozze Nicolò si trovava in mare a pescare quando cominciò a sentire un canto dolcissimo…  In breve vide la sua barchetta circondata da un gruppo di donne bellissime: erano Sirene.
Nicolò, però, non si fece incantare e nella sua mente comparve subito l'immagine di Maria; le Sirene rimasero davvero colpite dall'amore che Nicolò provava per la sua fidanzata e gli donarono un magnifico ricamo, creato con la schiuma del mare.
Nicolò donò l'oggetto alla sposa il giorno del matrimonio e Maria, fierissima del suo splendido merletto, si mise all'opera per ricrearlo… Nacque così il merletto di Burano!
Grazie all'abilità delle merlettaie cominciò a crescere, ad arricchirsi e ad espandere l'artigianato locale anche nei paesi stranieri.

 
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