Bambini abbandonati - Venezia e dintorni

Vai ai contenuti

Menu principale:

Spigolature

L'Istituto della Pietà

Nel 1340 fra' Pietro d'Assisi prese in affitto diciassette caxette di proprietà della nobildonna Lucrezia Dolfin, costituendo così il primo nucleo per il ricovero di orfanelli e trovatelli, in quella che poi venne denominata corte de la Pietà, situata in Contrada Santa Giustina. Il numero dei bambini bisognosi di assistenza aumentava continuamente e allora fra' Pietro prese in affitto altre case che trovò disponibili nella contrada di San Zuane in Bragora ( S.Giovanni in Bragora), dove nel 1346 egli fondava l'ospeal de la Pietà.
Quello stesso anno gli fu dapprima riconosciuta la pubblica lode da parte del Dose Andrea Dandolo, cui seguì poco dopo il formale riconoscimento giuridico da parte della Repubblica.
Fra Pietro morì nel 1349, ma la sua speranza che la sua attività continuasse non andò delusa, dato che al suo successore, fra' Pacino, il Dose Andrea Dandolo rinnovò la concessione di continuare la questua per gli esposti. Nel 1349 si spegneva intanto la nobildonna Lucrezia Dolfin, che però lasciava in eredità al patrimonio dell’ospeal le diciassette caxette di corte de la Pietà.
Nel 1388 grazie a un ulteriore lascito della Priora Nicoletta, nuove case vennero ad aggiungersi al nucleo originario della Bragora e fu perciò possibile dare inizio al primo ampliamento edilizio, al quale seguì un secondo ingrandimento nel 1493 ed infine un terzo nel 1515, quando tutto il complesso fu unificato, venendo sgombrata la sede originaria.
Nel 1472 il Senato elesse due nobilomeniche, col titolo di Procuratori, con il compito di ispezionare con cura l’organizzazione della struttura e di rilevarne i bisogni più urgenti cui provvedere.
Nel 1554 il Dose Francesco Venier concedeva all’ospedale la particolare protezione del juspatronatoducale
La Priora eletta nel 1604 fu anche l’ultima, dopo della quale, essendo divenuto assai cospicuo il patrimonio dell'ospeal, fu deciso di assegnarne l'amministrazione direttamente al Dose e quindi, tramite questi, alla magistratura dei Provedadori sora ospedali, lochi pii e riscatto de li schiavi.
Alla caduta della Repubblica (1797), l'ospedale sopravvisse indenne ai decreti napoleonici di soppressione e venne amministrato direttamente dal Comune fino al 1807, quindi fino al 1826 dalla Congregazione di Carità e poi dal Governo Austriaco. Nel 1935 divenne “Istituto Provinciale per l’Infanzia S. Maria della Pietà”. Ancora oggi svolge la sua funzione di ricovero ed assistenza per l'infanzia abbandonata, così come volle fra’ Pietro d’Assisi.


 
 
 

La lapide posta vicino alla porta dell'istituto

FULMINA IL SIGNOR IDDIO MALEDITIONI E SCOMUNICHE CONTRO QUELLI QUALI MANDANO O PERMETTANO SIANO MANDATI LI LORO FIGLIOLI E FIGLIOLE SI LEGITTIMI COME NATURALI IN QUESTO HOSPEDALE DELLA PIETA' HAVENDO IL MODO, E FACULTA' DI POTERLI ALLEVARE ESSEENDO OBLIGATI AL RESARCIMENTO DI OGNI DANNO E SPESA FATTA PER QUELLI, NE POSSONO ESSER ASSOLTI SE NON SODISFANO, COME CHIARAMENTE APPARE NELLA BOLLA DI NOSTRO SIGNOR PAPA PAOLO TERZO

 
Torna ai contenuti | Torna al menu