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Blitz venetista al Louvre «Macron ridacci i nostri capolavori»
Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)29 Sep 2018

VENEZIA Missione compiuta. La Commissione ispettiva inviata dal Maggior Consiglio della Repubblica Veneta a Parigi per verificare lo stato del patrimonio veneto sottratto alla Serenissima e ancora trattenuto presso i musei francesi, è riuscita ieri ad entrare al Louvre, riferiscono pagando regolare biglietto all’ingresso. Una volta raggiunte le Nozze di Cana del Veronese, forse l’esempio più sublime delle opere di origine veneta custodite dal museo francese, i cinque componenti della Commissione (Giancarlo Orini, Giorgio Tonon, Adriano Dalla Rosa, Luigi Pozza, Maurizio Pol) hanno srotolato uno striscione che invita, nell’ordine: a stipulare un trattato di giustizia e di pace tra la Francia e la (neonata) Repubblica di Venezia; a restituire alla Repubblica di Venezia il patrimonio artistico veneto detenuto in Francia; a rispettare l’indipendenza e la sovranità della Repubblica di Venezia. Lo stesso striscione è stato poi esposto anche davanti alla celebre Piramide ideata da Ieoh Ming Pei, dove alla Commissione ispettiva si è

unito il 121° Doge di Venezia Albert Gardin: «Salutiamo tutti da Parigi, dove siamo venuti a sostenere il progetto di una trattativa internazionale per la condanna e il superamento, con riconoscimento dei danni, del Trattato antiveneto di Campoformio - ha scritto Gardin - La storia e gli interessi veneti non vanno dimenticati!». Ora si attende risposta dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, che nel rispetto del galateo diplomatico è stato avvisato dell’ispezione in data 5 settembre.

 
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