S.Servolo - Venezia e dintorni

Vai ai contenuti

Menu principale:

Dintorni

S.Servolo

L’isola si raggiunge facilmente con il servizio di trasporto pubblico actv, vaporetto linea 20 da S. Zaccaria – Monumento (tempo di percorrenza 10 minuti).
Da S Elena si raggiunge S.Zaccaria in circa 10 minuti con le linee 1, 5.2 e 4.2
San Servolo è una delle più belle isole della laguna di Venezia. Si trova fra le isole del Lido, San Lazzaro degli Armeni e San Clemente,
L’Isola di San Servolo si estende su una superficie di 4,82 ettari, quasi dieci volte quella dell’originaria duna sabbiosa determinata dall’evoluzione geologica naturale della zona lagunare. L’ espansione territoriale si è avuta negli ultimi secoli ad opera dell’uomo, per necessità di nuove edificazioni oltre che per la costruzione, via via più estesa, del parco, degli orti e dei cimiteri. Un vasto complesso di edifici caratterizza l’Isola di San Servolo, che per un millennio fu sede monastica e successivamente ha ospitato i malati di mente fino al 1978, quando la riforma della psichiatria ha portato alla chiusura dell’ospedale. Per più di mille anni l’Isola ha accolto diversi ordini monastici. Il primo insediamento risale alla fine del 600 quando un gruppo di monaci Benedettini, cacciati ad opera dei Franchi dal monastero di S. Stefano d’Altino,si rifugiò nell’Isola allora angusta e paludosa. Tra  il 764 e l’804 la famiglia Calbana fece erigere la chiesa dedicata a San Servolo con annesso convento. Ma solo dal 1109 l’Isola divenne stabilmente sede conventuale con l’arrivo delle suore benedettine. Le suore vi restarono per cinque secoli, fino al 1615 quando furono trasferite in città. Dal 1647 il complesso venne offerto alle 200 monache Benedettine, Domenicane e Francescane residenti nell’Isola di Candia (Creta), per salvarle dalla conquista turca. Le suore utilizzarono l’Isola fino alla loro estinzione dopodiché, nel 1716, il convento fu chiuso. Nel 1715 l’Isola era praticamente disabitata per cui il Senato della Repubblica decise di utilizzare l’ex convento quale sede del nuovo Ospedale militare poiché la guerra contro i Turchi, che faceva confluire a Venezia un gran numero di soldati, aveva reso insufficienti gli spazi dell’Ospedale militare di Sant’Angelo di Castello. La funzione medica e assistenziale insieme fu delegata ai Padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, oggi Fatebenefratelli e vi furono trasferiti 400 malati. Venne predisposto un piano generale di


ristrutturazione delle “fabbriche” e della farmacia dell’Isola, i cui medicamenti erano prodotti dai frati.
Nel 1978 fu stabilita la chiusura degli Ospedali psichiatrici. Il 13 agosto dello stesso anno, gli ultimi ammalati furono trasferiti dall’Isola di San Servolo all’ospedale di Marocco (VE). La Provincia di Venezia, che ha conservato sempre la proprietà dell’Isola, ne ha garantito la custodia e, a partire dagli anni ’90, ne ha avviato il recupero per trasformare questo luogo di sofferenza in uno spazio di promozione multiculturale. Nel 2003 si sono conclusi i restauri, l’Isola ha riacquistato la sua originaria conformazione legata all’ambiente lagunare, con grandi edifici storici affacciati su San Marco, un grande parco, mura di conterminazione e difesa dall’acqua.
Oggi, l’antico monastero e ospedale psichiatrico, con le sue numerose sale congressi (da 15 a 400 posti) e l’annessa struttura ricettiva di oltre 300 posti letto, rappresenta uno dei poli d’eccellenza per convegni, seminari di formazione ed eventi culturali.
Sale per incontri, banchetti e cene di gala, sale espositive e terrazze sono immerse in un bellissimo e ampio parco con vista su San Marco.
Il Museo della Follia, un chiostro e una incantevole chiesa del ‘700 completano l’offerta culturale di San Servolo che è oggi uno tra i principali centri congressuali e di formazione della città di Venezia.



 
Torna ai contenuti | Torna al menu