San Lazzaro - Venezia e dintorni

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Dintorni

Isola di San Lazzaro

L’Isola di San Lazzaro degli Armeni è raggiungibile con il vaporetto che parte dalla stazione di San Zaccaria- linea 20m, il percorso dura circa 10 minuti.
I monaci aprono le porte del convento al pubblico tutti i giorni, ed possibile fare visite guidate ogni giorno dalle 15.30 alle 17.30 ( 6 € a persona ) senza prenotazione.

Nel IX secolo l’isola ospitava un convento dei benedettini di Sant’Ilario. In seguito, nel XII secolo l’isola fu adibita a lebbrosario mentre nel ‘500 divenne aloggio per malati poveri e nel ‘600 ospitò i domenicani che erano fuggiti dea Creta. Ne segui un periodo di totale abbandono ed infine nel 1700  fu assegnata  a  Padre Mechitar  per costruirvi un monastero.
Padre Mechitar, fondatore dell’ordine che oggi prende il suo nome, era fuggito,assieme alla sua confraternita, dall’Armenia, che era finita in mano ai turchi .
L’allora Repubblica di Venezia, concesse all’Ordine di stabilirsi sull’Isola di San Lazzaro, che peró in quel tempo era in grave stato di abbandono. I monaci risistemarono tutto e trasformarono le strutture già esistenti in un bellissimo convento.
Il motivo principale per cui i monaci armeni scelsero questo posto è legato al fatto che Venezia, in quel tempo, era uno dei più importanti Centri di Stampa d’Europa, e compito dei padri era quello di preservare la cultura di in popolo, quello armeno, perseguitato da sempre. Vi fondarono perciò una tipografia poliglotta, che divenne nel tempo un importante centro di cultura; oggi la biblioteca del convento é una delle più importanti dell’Occidente, visto che contiene oltre 4.500 manoscritti originali.
La storia dell’isola é strettamente legata perciò a quella dei Padri Armeni Mechitaristi e alla loro opera di divulgazione della cultura armena. Oltre a manoscritti, il monastero contiene anche tesori di inestimabile valore, come i preziosi manufatti provenienti dalla Cina e dal Giappone e le mummie egizie datate VIII secolo a.C, in ottimo stato di conservazione.

Quando Napoleone invase Venezia, saccheggiò e distrusse tutti i monasteri dei dintorni, ordinando però con decreto ufficiale di risparmiare quello di San Lazzaro.

Il Monastero venne considerato a tutti gli effetti un’accademia di scienze e studi e pertanto poteva usufruire della protezione imperiale.
Di qui passò anche il Poeta inglese Lord Byron, che si fermò ben due anni per studiare l’armeno, prima di partire alla volta della Grecia e combattere assieme ai greci per l’Indipendenza dai Turchi.
Oggi, visitando il monastero si è avvolti da un’atmosfera mistica e illuminata, ed oltre ai tesori qui custoditi è possibile apprendere molto della cultura armena. Nel cortile interno è esposta una serie di interessanti diapositive relative al cruento genocidio, che la popolazione armena subì ad opere dell’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916.
In quell’occasione, furono deportati e massacrati quasi 2 milioni di persone. Ma di questo orrendo crimine la Storia sembra sottacere.

 
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