d38 - Venezia e dintorni

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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

 VITALE II MICHIEL   1156 - 1172

Vitale II fu l'ultimo doge eletto dall' Assemblea Generale (o popolare), il Minor Consiglio stava già preparando una nuova convenzione elettorale. 
Nell'anno dell'investitura di Vitale II, Emanuele Comneno, Imperatore di Bisanzio, oltre a Venezia e Pisa stabilì nuove possibilità ad un terzo mercato: quello di Genova con concessioni quasi paritarie rispetto a Venezia. La concessione di quartieri, esenzione da dazi a Genova venne a coincidere con la morte di Domenico Morosini.
Il più grosso impegno militare, oltre all'eterne vicissitudini di Zara, furono le battaglie del Friuli dove si era rifugiato il Patriarca di Aquileia Ulrico di Treffen (filogermanico), dopo aver distrutto il patriarcato e la città di Grado (veneziana per eccellenza). Nel 1163, il Patriarca Ulrico fu sconfitto ed imprigionato assieme a tutti gli altri notabili e canonici e dichiarato traditore della patria.
Sul finire del dogado le cose si misero male. Nel 1171, a Costantinopoli furono arrestati circa 10.000 veneziani, rotti tutti i trattati e misconosciute le "Bolle Imperiali", gli stessi beni di Venezia furono confiscati, comprese le navi.
La situazione portò ad una sommossa popolare in seno alla città di San Marco. Vitale II tentò di ricucire il "caos" con un azione diplomatica verso l' impero d'oriente ma questo, precedentemente mutilato ed umiliato nel potere da Domenico Morosini, rifiutò ogni tentativo di riconciliazione
Vitale II Michiel morì pugnalato da Marco Casolo (uno dei fautori della rivolta, assieme a Ziani e Mastropiero, questi ultimi ambasciatori a Costantinopoli), all'interno del monastero di San Zaccaria, il 28 maggio 1172.

 
 
 
 
 
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