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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

JACOPO TIEPOLO     1229-1249

Jacopo, proveniente ad una delle famiglie apostoliche di origini riminesi, anch'egli dotato di notevoli fortune, una volta eletto, ereditò anche tutta la situazione lasciata dal suo predecessore con in più le mire degli Ezzelino da Romano. Dovendosi occupare delle questioni di oltremare, per liberarsi dei problemi dell'entroterra strinse una specie di amicizia con Federico II che, invitato a Venezia, fu trattato con tanti e tali onori che confermò tutti i privilegi già posti in essere tra l' impero e Venezia, aggirando così le velleità degli Ezzelino, almeno temporaneamente.
Così si ebbe modo di organizzare la riconquista delle fortezze di Creta che ritornò sotto il controllo tra il 1233 e 1234, di predisporre la flotta capitanata dai figli che liberò prima Pola poi Zara ed infine dopo un inseguimento di "corsa" raggiunse ed incendiò la flotta anconetana.
Quest'ultima serie di vittorie consentì a Jacopo Tiepolo di concludere un trattato di non belligeranza con l' Ungheria. Sistemate le situazioni estere Jacopo mise mano al riordino delle leggi e regolamenti ed oltre a restringere sempre di più la "Promissione Ducale", fino ad interdire alla "Dogaressa" l'accettazione di qualsiasi dono che non fossero fiori e profumi. Per la prima volta nella storia dell'umanità furono codificate e compendiate tutte le norme di diritto marittimo poste in essere e definite Capitulare Navium.
Jacopo Tiepolo abdicò nel maggio del 1249 per ritirarsi nella sua casa di Sant' Agostino oggi Ca' Farsetti, dove si spense nel luglio dello stesso anno.

 
 
 
 
 
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