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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

FRANCESCO FOSCARI   1423-1457

Tommaso Mocenigo, aveva lasciato un testamento morale, per mettere in guardia la Quarantia, sulla eventuale elezione di Francesco Foscari, notoriamente bramoso di estendere ulteriormente i domini di Venezia, prevedendo che questo avrebbe compromesso gli equilibri raggiunti e danneggiato la Repubblica. Naturalmente. alla morte del Mocenigo venne eletto il quarantanovenne Francesco Foscari il 15 aprile 1423.
La preveggenza di "Tommasone" non fu smentita, il dogado più lungo nella storia dei dogi veneziani, durato 34 anni 6 mesi ed 8 giorni, fu quasi interamente funestato non solo dalla guerra ma anche da sciagure e faide famigliari.
Nel 1428 fu firmata la pace di Ferrara che assegnò alla città lagunare i territori di Brescia, Bergamo e Cremona.
Il 5 maggio 1432 il Carmagnola fu arrestato, processato per tradimento e decapitato sulla pubblica piazza
Tra il 1429 ed il 1433 Venezia fu costretta a battersi sul fronte orientale contro i turchi che però conquistarono Salonicco.
Nel 1434  nuova guerra con Milano; grazie alla resistenza di Brescia definita in quell'occasione "la Leonessa", riuscì a contenere l'esercito visconteo. la successiva pace di Cremona del 1441 confermò quanto stabilito in quella di Ferrara. 
Nel 1454 (pace di Lodi) Venezia assorbe i territori di Lodi, Piacenza, Crema, Caravaggio e di Ghiaradadda.
Nel 1453 con la presa ed il sacco di Costantinopoli da parte di Mometto II, viene distrutto il quartiere veneziano e tutti i nobili giustiziati. A Venezia, non rimane che riconoscere il sultanato e con la pace del 18 aprile 1454, riesce a mantenere quasi tutti i possedimenti e le prerogative commerciali.
Oltre alle guerre ed a varie calamità naturali, il dogado fu anche ricco di congiure ed attentati. Ne 1430 Andrea Contarini sobillato dai Loredan tentò di pugnalare il doge; catturato, fu arrestato processato ed impiccato tra le due colonne di Marco e Todaro.
La mattina del 23 ottobre 1457  fu costretto a dimettersi. Il doge, ormai vecchio e affranto si ritirò nella sua casa a San Barnaba dove spirò il 1° novembre , due giorni prima era stato eletto Pasquale Malipiero.
Il Consiglio dei Dieci impose i funerali di stato, che ebbero luogo in forma solenne nonostante l'opposizione della moglie e venne sepolto nella chiesa dei Frari.

 
 
 
 
 
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