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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

FRANCESCO DA MOLIN 1646-1655

Eletto il 20 gennaio 1646  a quasi 71 anni, con una carriera tutta militare alle spalle.
In Adriatico era stato "capitano general da mar" contro i pirati turchi ed uscocchi, nella terra ferma era stato provveditore generale e sul Garda nelle battaglie contro la Spagna era stato provveditore d'armata, fino a raggiungere la massima carica di procuratore di San Marco.
La perdita di Canea ebbe un'eco talmente forte che Venezia, temendo anche per la stessa laguna fece fortificare Malamocco, parte del Friuli e della Dalmazia, con una spesa di 74.000 ducati mentre l'arsenale a ritmi forzati produceva navi da battaglia..
Tutto sommato però, le tensioni si erano spostate dalla terraferma, dove la Repubblica di solito più che vincere riusciva ad impantanarsi, al mare dove invece aveva più dimestichezza.
Con le vittorie marinaresche anche le vicissitudini terrestri che, non fossero contro signorie italiane, iniziarono ad andar meglio tanto che il generale Leonardo Foscolo riuscì a bloccare l'offensiva ottomana e conquistare la fortezza di Clissa.
Per recuperare risorse economiche il senato decise di concedere titoli nobiliari a pagamento e pur con l'opposizione della vecchia nobiltà, la proposta venne accettata. L' effetto fu sconvolgente! Interi antichi casati sostenitori di una Venezia coesa caddero nel dimenticatoio per lasciar posto a nuovi ricchi che nella Repubblica, ormai decadente, vedevano solo il profitto personale attraverso l'assunzione di importanti cariche.
Francesco Molin, più uomo d'arme che politico non badò molto a quest'aspetto, l'importante per lui fu poter far quadrare il bilancio, non badando agli aspetti futuri di quelle decisioni. Morì di calcolosi il 27 febbraio 1655.

 
 
 
 
 
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