d85 - Venezia e dintorni

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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

 ALVISE  MOCENIGO I 1570-1577

Eletto l' 11 maggio 1570, di famiglia ricchissima, colto accademico e fine diplomatico tanto da guadagnarsi il titolo di cavaliere e conte palatino da Carlo V, presso il quale fu ambasciatore. A 49 anni divenne Procuratore di San Marco.
Come preannunciato dal "chiaus" Cubat al suo predecessore, i turchi sbarcarono in forze a Famagosta il 1° luglio 1570, il 9 settembre cadde anche Nicosia, tutta Cipro fu sottoposta ad inaudita ferocia.
Il "Capitano Generale da Mar" Girolamo Zane fu sostituito da Sebastiano Venier, grandissimo condottiero.
Papa Pio V che si era adoperato per la costituzione di una "lega santa", con l'adesione della Spagna di Filippo II il 20 maggio 1571 vide coronato il suo sogno.
Dopo Cipro la flotta ottomana di Mehmet Ali Pascià diresse verso l' Adriatico , costituita da 220 tra galere e feluche più 60 galeotte con a bordo 88.000 uomini e 750 cannoni.
La flotta della "sacra lega" agli ordini del "Capitano Generale dei Collegati" don Giovanni d' Austria (figlio di Carlo V) si costituì a Messina ed era formata da 202 galee, 20 galeazze e 30 navi minori con a bordo 74.000 uomini e 1815 cannoni, sotto le insegne crociate.
Venezia contribuì con 105 galee, 6 galeazze e altre navi minori al comando di Sebastiano Venier e capo squadra Agostino Barbarigo ; la Spagna con 79 galere ed altre navi minori capitanate dal genovese Gian Andrea Doria; lo Stato pontificio con 12 galere e qualche nave minore agli ordini di Marcantonio Colonna (luogotenente di Giovanni d'Austria), il duca di Savoia con 3 galere ed il duca dell' ordine di Malta con altre 3 galere.
Il mattino del 7 ottobre 1571 le due flotte contrapposte furono in vista una dell'altra dopo che quella turca era uscita il giorno prima da Lepanto , nel golfo di Patrasso.
Mentre lo schieramento turco si dispose subito a mezza luna, la "lega" oppose la squadra azzurra con la "reale" di Giovanni d'Austria al centro contro Mehmet Alì Pascià , la squadra verde di Doria a "dritta" (destra) contro Ulugh Alì (viceré di Algeri), la giallo dorata di Barbarigo a sinistra contro Mehmet Shoraq ( detto scirocco), pontifici e napoletani in retroguardia di rincalzo.
Cannoneggiamenti ed arrembaggi durarono a lungo ma alla fine Giovanni d' Austria ebbe la meglio su Alì Pascia che rimase ucciso e poco dopo cedettero anche le ali con la morte di Ulugh Alì, mentre a sinistra morì Barbarigo e "scirocco" finì prigioniero.
La disfatta costò ai turchi la perdita di 8.000 uomini e 10.000 prigionieri, la distruzione di 50 navi con la cattura di altre 117.
Pur vincendo in battaglia, Venezia perse la guerra al tavolo della pace!
L' insofferenza di Filippo II di Spagna verso la Repubblica portò alla rottura dell'alleanza.
Nuovamente sola, la città lagunare si risolse ad una pace separata e scellerata con la "Sublime Porta" che per aver perso due terzi della flotta fu abbondantemente ripagata in denaro e con l'abbandono di Cipro, per la quale si era costituita l'alleanza.
Nel giugno del 1575 scoppiò una virulenta pestilenza che nel giro di poco tempo si portò via 50.000 veneziani, al termine della quale, per voto del Senato, si rese grazie al Redentore iniziando ad erigere la bellissima chiesa nell' isola della Giudecca, in riva al canale e progettata dal Palladio.

 
 
 
 
 
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