d87 - Venezia e dintorni

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Notizie storiche
 
 

I Dogi di Venezia

 

NICOLO' DA PONTE 1578-1585

Eletto l' 11 marzo 1578 all'età di ottantasette anni.
Laureato in filosofia all'università di Padova, aveva ricoperto numerose cariche diplomatiche e nel 1570 era diventato Procuratore di San Marco. Titoli ed onorificenze gli furono concesse anche dallo Stato Pontificio presso il quale era stato ambasciatore al soglio di Paolo III e Gregorio XIII, mentre i rapporti si raffreddarono con Pio V , durante il Concilio di Trento, quando sostenne l' autonomia di Venezia, pur nel rispetto dei dogmi ecclesiastici.
Il dogado di Nicolò da Ponte fu all' insegna della neutralità, autoimpostasi dalla Serenissima dopo la disastrosa pace determinata dalla battaglia di Lepanto, nonostante le pressione russe e persiane. D' altro canto la "Sublime Porta" aveva aperto la concorrenza agli inglesi ed agli olandesi e pur di mantenere l' apertura verso levante, praticamente unico punto cardinale conosciuto dai veneziani per i propri commerci, la neutralità fu considerato l'unico modo per continuare a guadagnare senza sprecare denaro in inutili guerre.
Anche le pubbliche finanze furono finalmente sanate con la fondazione di un "banco" ( banca) di stato che riuscì a far fronte al tracollo di molti banchi privati compreso il tracollo del banco Pisani-Tiepolo del 1584. 
Nel 1585 l'architetto Vincenzo Scamozzi portò a termine il lavoro delle Procuratie Nuove e della Libreria iniziato da J. Sansovino. Il 15 aprile dello stesso anno il doge fu colpito da apoplessia e il 30 luglio spirò. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa della Carità ( Accademia) e le sue spoglie furono disperse con la sconsacrazione della chiesa. 

 
 
 
 
 
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